BOZZA CONTRATTO TRASPORTO MERCI :

NO AI SALDI ESTIVI

 

Con l'accordo del 31 luglio ‘92 ci hanno tolto la scala mobile. Allora i nostri dirigenti sindacali ci dicevano che era il prezzo necessario per rilanciare l ユ economia e salvare i posti di lavoro . Ma la crisi é proseguita .

Non contenti ci hanno fatto ingoiare anche l’accordo del 23 luglio ‘93 , in base al quale ci si impegnava a contenere le rivendicazioni salariali entro il tasso di inflazione programmato dal governo e si dava il via al lavoro in affitto . Anche qui il ritornello è stato lo stesso “c’è la crisi, bisogna contenere le rivendicazioni salariali per salvare i posti di lavoro e rilanciare l’economia”.

I risultati sono stati “brillanti”; solo nel secondo semestre del 93 si sono persi 650mila posti di lavoro e il potere d’acquisto dei salari è calato del 2% .

Nella realtà ogni sacrificio che facciamo porta i padroni a chiedere di più, ma più sacrifici faremo, tanto più si approfondirà la crisi. Questo perchè la riduzione dei salari e degli occupati comporta una riduzione del mercato; infatti questo dipende, in ultima analisi, dal numero di salari e dal loro potere d ユ acquisto. La crisi attuale é una crisi di domanda sul mercato. Per questo motivo i contenimenti salariali, la flessibilità del lavoro come pure l’aumento dei ritmi (che si traducono in meno assunzioni) peggiorano la situazione economica generale, anche se il padrone nel breve periodo fa profitti. Ma i profitti non portano necessariamente a nuovi investimenti, il capitalista investe solo se si aspetta un profitto. Ad esempio l’UPS ITALIA ha fatto investimenti produttivi nonostante sia in perdita, anzi l’UPS Internazionale é rassegnata ad avere perdite in Europa fino al 1996 con lo scopo di avere il monopolio dell’espresso in Europa. In questo caso l’investimento si fa perché si aspetta un grosso guadagno nel futuro. Noi lavoratori non possiamo essere succubi dei piani dell’azienda e far pagare altri lavoratori di aziende concorrenti. L’UPS potrebbe perdere questa battaglia e in questo caso saremo noi a farne le spese. Per questi motivi bisogna uscire dalla logica degli accordi di luglio. Lo si può fare stravolgendo, con emendamenti, la bozza di piattaforma contrattuale. Bisogna disdire gli accordi di luglio! Accettare quegli accordi significa accettare nuove sconfitte senza lottare: i padroni già si preparano a disattenderlo nel prossimo periodo per far passare il salario d ユ ingresso (salari più bassi per i primi anni di assunzione ha parità di mansioni) a e il lavoro in affitto per le qualifiche più basse, che negli accordi di luglio lo prevedevano solo per le mansioni più elevate.

Noi proponiamo che la bozza di piattaforma sia così emendata :

1)35 ore a parità di salario, quando il mercato non cresce e la produttività aumenta questo é l’unico modo per difendere l’occupazione: Questa proposta già esiste a livello di sindacato europeo, ma é una rivendicazione posta in modo formale, senza indicazioni su come attuarla.

2) no ai contratti interinali-lavoro in affitto- (in riferimento al punto H della bozza di piattaforma contrattuale), assunzioni dirette a tempo indeterminato .

3) nessuna flessibilità “d’applicazione” nell’orario di part-time (in rif. al punto F), vogliamo orario unico e definito!

4) 12 ore massimo di lavoro straordinario mensile, recuperabili con riposo nel corso del mese;

Aumento della maggiorazione di straordinario:

- straordinario feriale diurno maggiorazione 40%

- straordinario feriale diurno sabato maggiorazione 60%

- straordinario feriale notturno maggiorazione 60%

- straordinario festivo diurno maggiorazione 75%

- straordinario festivo notturno maggiorazione 90%

Porre le basi affinché le Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) possano attuare un controllo effettivo attraverso i tabulati forniti dall ' azienda reparto per reparto riguardo le ore di straordinario.

5) aumento dell’indennità turno a £ 200mila lorde.

6)difendere il potere d acquisto dei salari : la riduzione delle ore di straordinario affinché non rimanga un insieme di parole belle ma ipocrite, deve essere compensata da sostanziali aumenti salariali. Nella proposta salariale della bozza non ci sono aumenti salariali reali poiché recupereremo solo l’inflazione programmata al 4% annuo. Non é affatto sicuro che nel futuro l’inflazione rimarrà al 4%, quindi senza la protezione della scala mobile il nostro salario continuerà a perdere potere d’acquisto. Da quando é stata abolita la scala mobile i salari hanno perso il 4% del potered’acquisto; nei prossimi due anni potrebbero facilmente perdere ancora il 10%: quindi l’aumento salariale per riaquistare il potere d’acquisto perso finora e perdibile al ‘95 non può essere sotto le 300mila lire lorde (230mila lire nette circa) per i dipendenti di tutti i livelli. Questo vuol dire, praticamente, riportare il salario di un terzo livello al potere di acquisto che aveva al momento della abolizione della scala mobie. I lavoratori dei livelli più alti non dovranno lamentarsi dato che in termini assoluti prenderanno una cifra maggiore di quella proposta nella bozza confederale.

7) Rifiuto di mantenere le rivendicazioni salariali, in relazione al secondo livello di contrattazione , (in rif. al punto B) entro i limiti dell’aumento di produttività. Chi controlla l’aumento di produttività? Quando mai i padroni hanno concesso aumenti di salario se non perché erano costretti da rapporti di forza favorevoli ai lavoratori?

8) Rifiuto di un coinvolgimento “privilegiato” dei quadri nella determinazione della politica aziendale (in rif. punto I della bozza), dovremo lottare per estendere questo a tutti i lavoratori,attraverso le RSU.

9) Le RSUdevono partecipare tramite loro rappresentanti alla costituzione di un coordinamento di delegati a livello nazionale con la funzione di controllare insieme al sindacato l’attività del fondo.

 

Chiediamo che sia garantita la possibilità di partecipazione alle assemblee sul contratto a tutti i lavoratori; rifiutiamo quindi la proposta del sindacato provinciale di effettuare un’unica assemblea giovedì 30 alle 14,00; il contratto é dei lavoratori e sono loro che devono decidere!

Comitato lavoratori UPS Milano